Nello scorso luglio, con il collegamento in fibra del Municipio di Morfasso, è stato cessato l’ultimo PALR, ovvero l’ultimo PAL in rame, intestato a un Comune. Può essere interessante mostrare con alcuni numeri l’evoluzione nel tempo della Rete Lepida dal punto di vista della tecnologia dei suoi punti di accesso (PAL). A fine 2010 la Rete Lepida contava 418 PAL: di questi, il 74% era in fibra ottica e il 9% in ponte radio (sull’architettura Lepida Wireless, non ancora in Banda Ultra Larga). Dove Lepida ancora non arrivava, veniva offerto agli Enti Soci un collegamento alla rete CNER tramite un profilo xDSL in rame (acquisito in convenzione intercent-ER) oppure tramite un accesso satellitare (con un Operatore convenzionato). Già nel 2011 i PAL satellitari erano stati interamente dismessi e su 450 PAL il 79% era in fibra, il 10% wireless e il rimanente 11% in rame. Il numero di PAL in fibra continua a crescere negli anni successivi: 520 (2012), 636 (2013), 828 (2014), 1.045 (2015), 1.457 (2016), 1.734 (2017), 1.998 (2018); anche la rete wireless di Lepida subisce un’evoluzione, migrando gradualmente a una tecnologia su frequenza licenziata: i PALW (PAL Wireless) sono così diventati PALB (PAL Broadband), con banda fino a 100 Mbps.
Oggi 2.239 punti di accesso su 2.400 sono in Banda Ultra Larga (fibra o frequenza licenziata), mentre le tecnologie wireless con banda inferiore o su linea in rame continuano ad essere usate in sedi secondarie degli Enti oppure in quei casi (soprattutto scuole) in cui Lepida ha stretto convenzioni con altri Operatori per dare servizio dove non arriva la propria rete. Se ci si limita alle sole connettività portate direttamente da Lepida, oggi si contano sulla rete oltre 2.300 punti di accesso, di cui il 95% in fibra ottica, il 3% in ponte radio e il 2% su linee rame. In particolare, sui 328 Comuni della regione, 312 Municipi sono serviti da un PALF (PAL in Fibra) e 16 da un PALB. Da luglio 2019 si può pertanto affermare che tutti i Comuni della regione sono serviti in Banda Ultra Larga.