L’Agenda digitale europea ha definito come obiettivo di connettività entro il 2020 per tutti i cittadini dell’Unione il target di 30Mbps; questo valore (30Mbps) è la banda minima verso l’utenza per definire il servizio a Banda Ultra Larga (BUL).
L’Europa ha poi definito un target di utilizzo BUL ancora più sfidante, sempre entro il 2020, dei 100Mbps per il 50% della popolazione, ove utilizzo implica oltre alla disponibilità del servizio, anche la contrattualizzazione e la capacità di utilizzo.
L’Italia ha interpretato nel proprio Piano Nazionale questo dettame nella disponibilità del 100Mbps per l’85% della popolazione, ipotizzando che vi sia circa un 35% che non procederà alla contrattualizzazione o che ne abbia capacità di utilizzo. E in particolare:
- Connettività ad almeno 100 Mbps fino all’85% della popolazione italiana, garantendo al contempo una copertura ad almeno 30 Mbps in download a tutti cittadini entro il 2020
- Copertura ad almeno 100 Mbps di sedi ed edifici pubblici (scuole e ospedali in particolare)
- Banda Ultra Larga nelle aree industriali
La progettazione ha previsto un fattore di contemporaneità pari almeno al 50%, che significa che la banda disponibile reale per un aggregato di utenti deve essere non inferiore alla metà della banda effettivamente contrattualizzata. Questi elementi consentono di ottenere un servizio estremamente affidabile e sino ad ora impensabile, con caratteristiche di elevata stabilità, prevedibilità e continuità di funzionamento.
La BUL consente una maggiore simmetrizzazione, dove il 30Mbps diventa un 30Mbps in download e 15Mbps in upload mentre il 100Mbps deve risultare con 100Mbps in download e 50Mbps in upload.
Gli obiettivi del piano strategico Banda Ultra Larga sono calcolati al netto delle così dette “case sparse”, circa 2 milioni di unità immobiliari che saranno raggiunte, entro i tempi previsti, da tecnologia alternativa in grado di garantire gli obiettivi comunitari.
Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), attua le misure definite per la strategia nazionale, anche avvalendosi della sua società in house Infratel Italia SpA, e coordina le attività di tutti gli attori pubblici e privati coinvolti.
Il Governo, per la prima fase di attuazione della Strategia, ha deciso di intervenire direttamente nelle aree a fallimento di mercato.
L’intervento consiste nel costruire una rete di proprietà pubblica che verrà messa a disposizione di tutti gli operatori che vorranno attivare servizi verso cittadini e imprese.
Per informazioni di maggiore dettaglio si rimanda alla consultazione del testo della Strategia Italiana per la Banda Ultralarga.
Infratel Italia svolge con cadenza periodica delle consultazioni pubbliche per dare una fotografia aggiornata della disponibilità di connettività a Banda Ultra Larga offerta dagli operatori di telecomunicazioni, al fine di individuare le aree in cui gli operatori non sono finora intervenuti con i propri programmi di infrastrutturazione né hanno interesse a farlo entro i prossimi tre anni (aree in condizioni di “fallimento di mercato”) e conseguentemente identificare le aree geografiche che saranno successivamente interessate dalle misure di aiuto di cui alla Strategia Italiana per la Banda Ultra Larga. Infratel ha completato il monitoraggio delle Aree Grigie e Nere, relativo alla consultazione conclusasi il 15 maggio 2019; i risultati sono consultabili al seguente link.
Infratel ha indetto una procedura ad evidenza pubblica, per l’individuazione del Concessionario responsabile della realizzazione, la gestione e la manutenzione della rete di Accesso, ovvero del collegamento tra la rete di Dorsale e l’utenza finale presso le abitazioni/imprese. L’aggiudicatario della procedura pubblica è Open Fiber, l’86% delle Unità Immobiliari - UI verrà interconnesso a 100Mbps mentre la restante parte a 30Mbps. Le aree industriali saranno collegate in fibra ottica.
L’accesso viene costruito soltanto nelle Aree Bianche avendo verificato puntualmente che anche il singolo civico è bianco.
La parte di accesso, non appena realizzata, sarà messa a disposizione di tutti gli Operatori TLC richiedenti in modo equo e non discriminatorio secondo tariffe definite da AGCOM. Open Fiber, in qualità di titolare delle concessioni di costruzione, manutenzione e gestione della rete a Banda Ultra Larga di proprietà pubblica nelle Aree Bianche (anche dette Cluster C&D), al fine di agevolare gli Operatori nelle valutazioni tecnico-economiche ha avviato la pubblicazione dei servizi wholesale disponibili con i relativi costi. La descrizione dei servizi e delle condizioni economiche è riportata nel seguente link.
Le risorse impiegate per il raggiungimento degli obiettivi sono pari a 3 miliardi di euro di cui circa 1,6 su fondi nazionali (FSC - Fondo per lo Sviluppo e la Coesione) e circa 1,4 su fondi regionali (FESR - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e FEASR - Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale.