Sempre più anziani fragili seguiti dal servizio e-Care: dal 10 marzo su indicazione dell’AUSL, del Comune e della Conferenza territoriale socio-sanitaria metropolitana è stato potenziato il servizio e-Care per far fronte all’emergenza COVID-19. Gli anziani assistiti a fine marzo tramite telemonitoraggio sono circa 1.800, con un aumento di più del 15% rispetto a fine febbraio, mentre sono quasi 2.100 gli anziani seguiti attraverso un contatto telefonico per fornire informazioni e rassicurazione ma anche servizi come la consegna della spesa e di farmaci, o il ritiro di referti. Ciò è possibile grazie alla rete costruita intorno al servizio e-Care con Farmacie, esercenti e volontari per rispondere ai bisogni della popolazione anziana fragile, e alla sinergia con i Servizi Sociali Territoriali e con le infermiere delle Case della Salute dell’Azienda USL di Bologna. Molte anche le chiamate per avere informazioni da parte dei familiari che abitano fuori Bologna o hanno problemi di salute e che in questo momento non possono stare accanto ai propri cari.
Pubblica assistenza, Croce Rossa Italiana, Croce Italia e AUSER si attivano ogni giorno per le consegne a domicilio. Ai 10 volontari che operano dal proprio domicilio si sono aggiunti anche quelli di SPI CGIL, ANTEAS e ANCeSCAO, che rivolgono la stessa attenzione a quanti - tra i propri iscritti - vivono una condizione di fragilità legata all’età. Tutti i volontari sono stati messi nella condizione di lavorare dal proprio domicilio o dalla sede dell’associazione, e di raccogliere le interviste online in sicurezza.
Infine nascono in modo spontaneo nuove forme di socialità: molte persone seguite nel corso dell’anno dai progetti di socializzazione di e-Care presso i centri sociali e i circoli si sentono smarrite per la mancanza dei contatti amicali che avevano stabilito. E quindi via a gruppi Whatsapp e liste mail per scambiarsi poesie, ricette, siti di cultura gratuiti, consigli di vita quotidiana per passare attivamente il tempo.