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Progetto BrainWaves/Lepida

una persona che riesce a controllare il computer e a navigare sul web utilizzando solo le onde cerebrali

Bologna, 24.07.2024 - Sono terminati positivamente i test su BrainWaves, il progetto altamente innovativo oggetto di una collaborazione di ricerca tecnico/scientifica tra Cryptolab Inc. e Lepida ScpA. La prova di fattibilità (POC) ha visto lavorare fianco a fianco Lepida, la società di telecomunicazioni attiva anche nell’ambito della cybersecurity, guidata dal Direttore Generale Prof. Ing. Gianluca Mazzini e un team di ricercatori della società privata americana di crittografia Cryptolab Inc. condotto dal Dr. Massimo Bertaccini. 
I risultati sorprendenti ottenuti segnano un traguardo nel processo di avanzamento tecnologico delle Interfacce Neurali.

Nei mesi scorsi, a cavallo tra la fine del 2023 e la primavera del 2024, si sono tenute diverse sessioni di test effettuate su dipendenti volontari di Lepida, aprendo alla possibilità di autenticarsi al proprio computer, cellulare o tablet attraverso l’utilizzo delle onde cerebrali. Questo processo ha portato alla conclusione che, sotto determinate condizioni, il cervello umano può fungere da elemento autenticante. Non solo: procedendo nei test è stato possibile - per le persone che hanno sperimentato il sistema - navigare su Internet, aprire pagine web e leggere email rimanendo semplicemente seduti di fronte allo schermo, senza l’utilizzo di mouse o scanner visivo.

Il progetto denominato BrainWaves (www.brainwaves.cloud) consiste nel mettere in comunicazione il cervello umano con il computer e altri dispositivi elettronici utilizzando un hardware non invasivo, come un esile cerchietto indossabile sulla fronte. In particolare, è stata verificata la possibilità di eseguire un accesso sicuro al computer tramite l’utilizzo di una dotazione composta da un Elettro Scanner di Onde Cerebrali (EEG) e dal software BrainWaves progettato da Cryptolab, che funge da connettore tra il cervello e il computer.
Con questo sistema gli utilizzatori hanno dapprima effettuato lo sblocco del proprio computer tramite una “password grafica” di loro scelta, procedendo successivamente ad alcune operazioni in completa autonomia e senza l’utilizzo di mouse e tastiera, ma solo tramite gli impulsi inviati al computer attraverso le proprie onde cerebrali.

Il sistema BrainWaves, oltre ad aprire una nuova frontiera nei sistemi di autenticazione biometrici per la Cybersecurity, può essere impiegato in ambiente medicale al fine di permettere a persone con disabilità motorie di interagire con il computer. Le persone affette da SLA, tetraplegiche o che non possono utilizzare le mani vengono messe in condizione di navigare sul web, aprire e chiudere pagine, scrivere email e, in generale, utilizzare il computer senza alcun contatto con la tastiera, attraverso le sole onde cerebrali a distanza.

Afferma Bertaccini: “Durante i test effettuati su persone sane, abbiamo campionato diverse onde cerebrali che manifestano un pattern molto simile. Abbiamo in seguito provveduto a creare un algoritmo di 'guida tramite onde cerebrali' che si basa su tali pattern e l'effetto finale è stato entusiasmante. In pochissimi minuti di training del sistema tutte le persone coinvolte nei test sono state in grado di gestire il computer tramite le proprie onde cerebrali. Questa potrebbe essere una svolta per coloro che sono affetti da patologie che inibiscono l’utilizzo del corpo e in particolare delle mani al fine di connettersi al proprio computer o pilotare qualsiasi apparecchio elettronico agganciato alla rete BrainWaves; tutto ciò senza dover impiantare alcun microchip nel cervello”.

Questi risultati sono stati possibili grazie alla collaborazione dei dipendenti Lepida che hanno messo a disposizione le loro onde cerebrali al fine di una analisi accurata dei pattern.

Afferma Mazzini: “Sperimentare è da sempre nel nostro cuore, come società che si occupa di innovazione in ambito ICT. Qui siamo partiti dall'idea di riconoscere chi abbiamo di fronte sulla base delle sue onde cerebrali e di capire se vuole davvero autenticarsi ad un servizio. I risultati sono anche superiori alle aspettative. Una prima ricaduta potrebbe essere un mouse attivato dal pensiero, che libera una mano e rende più lieve l'interazione con il PC”.

In conclusione si può affermare che i risultati raggiunti, utilizzando un hardware EEG assolutamente non invasivo, siano sorprendenti, e che proseguendo su questa strada sarà possibile avanzare nella ricerca applicata delle interfacce neurali, al fine di applicarle massivamente ad ambienti sensibili quali la Cybersecurity e l’Health Care.
 

Data di pubblicazione