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ChatGPT, il Garante privacy chiude l’istruttoria.
OpenAI dovrà realizzare una campagna informativa di sei mesi e pagare una sanzione di 15M€.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha concluso l’istruttoria nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce ChatGPT, comminando una sanzione di 15M€ per diverse violazioni, relative alla gestione dei dati personali.
ChatGPT (acronimo di Chat Generative Pre-trained Transformer, “trasformatore generativo pre-addestrato”) è un chatbot basato su un sistema di intelligenza artificiale generativa, sull’apprendimento automatico ed è specializzato nell’interazione con un utente umano.
L’indagine, avviata nel marzo 2023, ha rilevato le seguenti irregolarità nel trattamento dei dati personali da parte della società OpenAI:
- violazione della notifica delle violazioni: non ha notificato tempestivamente al Garante una violazione dei
dati avvenuta nel marzo 2023, contravvenendo all’obbligo di comunicare gli incidenti di sicurezza entro 72 ore (art. 33 GDPR); - utilizzo illecito dei dati per l’addestramento: ha utilizzato i dati personali degli utenti per l’addestramento
di ChatGPT senza avere prima individuato una base giuridica adeguata, violando i principi di trasparenza
(art. 5 GDPR) e informazione (art. 12 GDPR); - privacy policy insufficiente: disponibile solo in inglese, difficile da reperire e senza dettagli sul trattamento dei dati per l’addestramento del modello di intelligenza artificiale;
- mancanza di controllo sull’età degli utenti: non ha previsto meccanismi efficaci per la verifica dell’età
degli utenti, esponendo i minori di 13 anni a contenuti inappropriati; - generazione di risposte inesatte: ChatGPT può generare risposte contenenti informazioni inesatte o non
veritiere, contravvenendo al principio di esattezza dei dati (art. 5, paragrafo 1, lett. d GDPR).
Oltre alla sanzione pecuniaria, il Garante, avvalendosi dei poteri previsti dall’articolo 166, comma 7 del Codice Privacy (D.Lgs. 196/2003), ha adottato un provvedimento correttivo ordinando a OpenAI di realizzare una campagna informativa della durata di 6 mesi attraverso radio, televisione, stampa e Internet.
Questa iniziativa mira a sensibilizzare gli utenti sulla raccolta dei dati personali per l’addestramento dell’intelligenza artificiale e sui diritti esercitabili dagli interessati, fra cui opposizione, rettifica e cancellazione.