Con la bozza del nuovo DPCM, il Fascicolo Sanitario Elettronico - FSE 2.0, entra nella fase operativa.
Il Decreto individua contenuti del Fascicolo, responsabilità e compiti dei soggetti che concorrono alla sua implementazione e le misure di sicurezza da adottare nel trattamento dei dati personali.
Il FSE conterrà dati identificativi e amministrativi del cittadino, referti, verbali di Pronto Soccorso, lettere di dimissione, profilo sanitario sintetico, prescrizioni specialistiche e farmaceutiche, cartelle cliniche, vaccinazioni e dati delle tessere per i portatori di impianto.
Con il nuovo FSE, i cittadini potranno consultare dati clinici, accedere a prestazioni di telemedicina, emergenza-urgenza ed erogazione farmaci e prenotare prestazioni sanitarie.
Medici di Medicina Generale, Pediatri e Medici specialisti potranno consultare i dati degli assistiti per la diagnosi, la cura e la prevenzione.
Per i farmacisti, il FSE sarà utilizzato per la distribuzione di farmaci e la verifica della terapia, la segnalazione di allergie e reazioni avverse.
Il FSE sarà strumento per la prevenzione, la programmazione sanitaria e per la ricerca medica e biomedica.
Il FSE sarà alimentato dalle Aziende sanitarie, dalle strutture sanitarie pubbliche e accreditate del SSN, dai servizi socio-sanitari regionali, dai servizi territoriali di assistenza al personale navigante, ma anche da strutture sanitarie autorizzate e da professionisti sanitari - anche convenzionati con il SSN - quando operano in autonomia.
L’interoperabilità del FSE 2.0 è garantita dall’infrastruttura nazionale per l’interoperabilità fra i FSE (INI).
L’obiettivo indicato dal PNRR è che l’85% dei medici di base alimenti il FSE entro il 2025 e che tutte le Regioni e Province Autonome adottino e utilizzino il FSE entro il 2026.