In due successive ondate - nei primi giorni di maggio 2023, e nuovamente intorno alla metà del successivo mese di luglio - il territorio delle province più orientali dell’Emilia-Romagna è stato colpito da fenomeni meteorologici tanto intensi da causare conseguenze tragiche e devastanti.
Per il personale di Lepida questo ha significato raccogliere continue segnalazioni e fare fronte a quotidiane emergenze relative a guasti su fibre ottiche, su POP o su tralicci, facendo appello alla professionalità per riuscire a mettere in secondo piano la naturale preoccupazione per colleghi, amici e familiari colpiti dall’alluvione, bloccati in casa o sfollati.
Sono state prontamente attivate task force specifiche per affrontare le criticità che giorno dopo giorno si sono presentate, ricorrendo in particolare alle competenze messe in campo dal “gruppo di crisi interno”, che ha permesso di far fronte alle prime fasi dell’emergenza.
I sistemi di monitoraggio interni hanno consentito un'analisi costante dello stato della rete Lepida, e mettendo questa in relazione con le informazioni provenienti da Enti e fonti esterne - prima tra i quali la Protezione Civile - è stato possibile coordinare le attività e definire le priorità per gli interventi mirati al contenimento del disservizio nella prima fase, e successivamente al progressivo ripristino delle funzionalità di rete nelle aree in cui si erano verificate interruzioni, anche attraverso architetture non sperimentate in precedenza: ad esempio, in alcune zone è stato possibile “invertire” la topologia della rete in modo tale che un nodo “padre”, rimasto isolato dalla dorsale in fibra, potesse ricevere i servizi da un nodo “figlio” tramite riconfigurazione degli apparati sulla dorsale radio, realizzando soluzioni di backup in grado di riportare il servizio a intere vallate.
È stato poi necessario intervenire su zone rimaste completamente isolate, come la vallata del Marzeno, che hanno richiesto l’utilizzo di link satellitari di tipo Starlink High Performance, configurati in tunneling per emulare la tratta in fibra interrotta dagli eventi naturali, così da non modificare le configurazioni e gli apparati presenti nei punti terminali e nei nodi di backbone.
In considerazione della difficile accessibilità della zona interessata, si è realizzato un singolo intervento per l’installazione degli apparati attivi e degli Starlink in diverse zone della rete ed è stato possibile ripristinare le connessioni dei Comuni di Modigliana e Tredozio, della Casa della Comunità di Modigliana e di alcuni gruppi di utenze relativi ai due comuni, quali aree industriali e scuole.
Particolarmente complesso si è poi rivelato - sempre sull’Appennino forlivese - il ripristino del collegamento verso il Comune di Dovadola, in quanto la strada di collegamento con Modigliana - lungo la quale corre il cavo in fibra ottica della rete Lepida - è stata interessata da numerosi ed estesi smottamenti che ne hanno compromesso la percorribilità, rendendo impossibile raggiungere via terra l’infrastruttura di rete per una puntuale ricognizione dei danni riportati.
Grazie alla collaborazione tra Lepida e l’Aviazione dell’Esercito è stato però possibile effettuare verifiche a vista in volo, che hanno permesso di identificare con precisione le interruzioni nella connessione con la rete Lepida.
Le successive operazioni di ripristino dell’infrastruttura sono state condotte con l'utilizzo di un elicottero militare, che ha permesso di trasportare in loco il personale addetto alla manutenzione e le attrezzature necessarie allo svolgimento delle lavorazioni richieste.