Dott. Fabi, il periodo pandemico che ha caratterizzato gli ultimi anni ha avuto un fortissimo impatto in ambito sanitario e certamente produrrà degli effetti anche nei prossimi anni. Le chiediamo quali sono state le innovazioni digitali su cui il sistema sanitario ha potuto contare e quali si auspica vengano messe in campo o potenziate in futuro?
Il sistema sanitario durante il periodo pandemico è stato messo a dura prova sotto il profilo del personale sanitario in primis (medici, infermieri, tecnici di radiologia e laboratorio...) ma anche tecnico ed amministrativo. È innegabile che il periodo pandemico ha evidenziato tutte le potenzialità delle innovazioni digitali introdotte nel SSR e che, con una percentuale non trascurabile, queste siano state funzionali a mitigare la sfida del personale sanitario e amministrativo.
Le innovazioni che hanno contribuito a questa azioni sono innumerevoli su tanti punti di vista. Mi riferisco alle attività cliniche, che hanno spaziato dal mondo diagnostico (la digitalizzazione dei tamponi COVID e l’invio immediato al FSE), di medicina territoriale (la digitalizzazione delle attività delle USCA e la condivisione dei referti con i professionisti dei COVID Hospital) o di integrazione ospedale territorio (come ad esempio la refertazione delle attività delle Unità Mobili Multidisciplinari che nella nostra provincia hanno visto professionisti uscire dai Covid Hospital per fare visite e prestazioni strumentali al domicilio dei pazienti con contestuale invio al FSE e al MMG del referto). Importanti sono stati anche gli interventi e le tecnologie abilitanti i cittadini (cito tra le altre cose l’uso di ER WIFI per permettere ai degenti nei COVID hospital di contattare i familiari) così come la diffusione dello SPID e di PagoPA. Guardando al futuro non posso non citare lo sviluppo della telemedicina che ha visto la luce nella nostra regione proprio durante il periodo pandemico.
La Regione Emilia-Romagna ha sempre ritenuto strategici strumenti come il Fascicolo Sanitario Elettronico e la Cartella SOLE ed è una tra le regioni d’Italia più all’avanguardia sotto il punto di vista dell’interoperabilità di queste piattaforme e dei servizi offerti. Quanto ritiene utili questi strumenti nella gestione complessiva
delle attività dal punto di vista amministrativo interno e quali benefici possono trarne i pazienti?
Da sempre considero questi strumenti fondamentali per la governance del SSR. In particolare la Cartella SOLE, anche utilizzando i dati messi a disposizione da FSE, ritengo possa permettere lo sviluppo della medicina territoriale, dei PDTA e della riorganizzazione della medicina di base portando a compimento il disegno organizzativo delle case della salute. L’evoluzione di questi strumenti digitali e la valorizzazione delle informazioni in essi contenuti penso rappresenti un punto focale per la Value Based Healthcare del SSR. Il riflesso che una sanità efficiente e appropriata ha sul fronte amministrativo è esprimibile in una sola parola: sostenibilità. I costi che un SSR avanzato come quello della nostra ragione ha possono essere sostenibili solo se riusciremo a mantenere efficiente e appropriata tutta la nostra filiera; Cartella SOLE e FSE rappresentano inizio e fine della nostra filiera dal punto di vista digitale.
Le infrastrutture, i sistemi, le risorse sono asset tecnologici che gli utenti non vedono, ma senza i quali oggi i servizi di cui parlavamo non potrebbero essere erogati. Le vostre sedi sono collegate in fibra su Rete Lepida e la maggior parte dei vostri servizi informatici sono ospitati presso i nostri Datacenter consentendo a diversi progetti di potere contare su un’infrastruttura sicura, potente e affidabile e di mettere a disposizione sistemi altamente scalabili, in grado di fornire prestazioni sempre adeguate alle esigenze. Tutto ciò consente ad esempio di mettere a punto dei progetti condivisi anche tra più aziende sanitarie. Le viene in mente in particolare qualche progetto reso possibile grazie a queste infrastrutture?
La risposta a questa domanda è, almeno per la realtà dove vivo e lavoro, scontata: l’unificazione delle aziende sanitarie di Parma. È un progetto al quale lavoriamo, con la commissaria straordinaria di Azienda USL Anna Maria Petrini, dal nostro insediamento su mandato di Regione Emilia–Romagna. Il progetto è pronto ed è stato preceduto dall’unificazione dei servizi tecnici e amministrativi. Molto è stato fatto per l’unificazione delle reti e dei percorsi gestionali amministrativi ma molto è ancora da fare soprattutto dal punto di vista clinico. Ora sappiamo di disporre delle potenzialità tecnologiche (anche grazie appunto alle infrastrutture condivise dei datacenter di Lepida) e finanziarie (grazie ai fondi appena deliberati della missione 6 del PNRR) per realizzare anche l’unificazione dei percorsi clinici provinciali; lavoriamo fiduciosi per permettere la realizzazione di questo importante progetto.