Mentre proseguono da remoto le attività pianificate dalle Comunità Tematiche, un ulteriore percorso di condivisione si è svolto tra i mesi di ottobre e novembre. I partecipanti alle Comunità Tematiche sono stati invitati a contribuire al testo della nuova Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna che orienterà le attività dei prossimi 5 anni, e dopo essere stato approvato in Giunta Regionale, sarà avviato all’iter di approvazione in Assemblea legislativa entro il 2020.
Il percorso partecipato dalle Comunità Tematiche si è svolto tramite due modalità parallele: attraverso l’invio di commenti sul documento condiviso in stadio di bozza avanzata e in occasione di due diversi momenti di incontro rivolti ai Coordinatori e a tutti i Partecipanti alle Comunità Tematiche, lunedì 2 e martedì 3 novembre. In sede di incontro plenario, martedì 3 novembre, l’Assessore regionale alla scuola, università, ricerca, agenda digitale Paola Salomoni e il Coordinatore dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna Dimitri Tartari hanno illustrato ai 91 partecipanti collegati la visione che raccoglie i risultati ottenuti nell’ultimo mandato e le sfide per il futuro all’interno del documento “Data Valley Bene Comune”: è questo il titolo che disegna il percorso e l’obiettivo dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna. I contributi pervenuti dalle COMTem, che andranno ad alimentare il testo finale del documento, sono raccolti in 33 punti caratterizzati da una particolare attenzione al tema dei dati, a quello delle competenze, alla visione integrata sulla trasformazione digitale e al forte orientamento a risultati operativi, per i quali la stessa Agenda Digitale indica le prime azioni.
Sul versante strutturale emergono l’orientamento condiviso all’integrazione rispetto alle direttrici di sviluppo nazionale (Piano per la Trasformazione Digitale, ma anche Decreto Semplificazioni convertito in Legge 120/2020) e la massima attenzione agli aspetti di connettività e di servizio online. Sul versante dei dati si evidenziano proposte di progettualità specifiche che permettano l’uso dei dati a fini di supporto delle decisioni e di governo: oltre la soglia della condivisione del dato, quindi, e verso il ruolo attivo di una PA che utilizza i dati e svolge una funzione proattiva e predittiva, in sinergia con le più avanzate competenze presenti in regione anche in ambito privato. Sul versante delle competenze nella PA, insieme alla proposta di messa a valore di quelle esistenti che delineano professionalità qualificate, emerge la necessità di sviluppare quelle che permettono una solida evoluzione verso la ‘data-driven organization’. Emerge infine con forza il tema della prossimità digitale, quale grande opportunità soprattutto negli ambiti del Welfare e della Sanità, accanto alla consapevolezza del ruolo-guida della PA nella trasformazione della società e della responsabilità verso i cittadini, che devono disporre delle competenze minime per usufruire dei servizi digitali che non sono più opzione ma obbligo.