La pandemia innescata dalla rapida diffusione del nuovo Coronavirus ha alterato le consuetudini di ciascun individuo e ha inevitabilmente rivoluzionato gli stili di vita, le modalità di lavoro, di assistenza e di cura. Sin dalle prime fasi dell’emergenza, le società in house regionali sono state chiamate a supportare le amministrazioni e i soci fornendo strumenti e risposte immediate per accompagnare questi cambiamenti.
L’esperienza raccontata da tre in house, Lepida, LAZIOcrea e CSI Piemonte, nella rubrica "Voci dal territorio” curata da ForumPA e Assinter, evidenzia molti punti comuni e qualche differenza negli strumenti messi a disposizione dai sistemi di sanità digitale. Prime parole che descrivono lo scenario in cui si è lavorato in questi mesi: velocità e accelerazione, nell’ideare e realizzare soluzioni, ma anche del contesto istituzionale, che ha concretizzato diverse norme che hanno favorito la dematerializzazione dei processi. Secondo elemento: infrastrutture interoperabili preesistenti, necessarie in questi mesi per fornire soluzioni veloci ed efficaci per mettere in comunicazione MMG/PLS, ospedali e territorio tra loro e con i cittadini e per dematerializzare i processi consentendo la condivisione di dati da remoto, e limitando quindi solo al minimo necessario i contatti fisici tra cittadini e sanitari, pur garantendo i servizi. In ultimo, grande disponibilità (e richiesta) all’utilizzo di strumenti tecnologici, sia da parte dei professionisti sanitari, per favorire il contatto con i cittadini e per condividere dati, che da parte dei cittadini, che hanno aderito massivamente all’utilizzo degli strumenti messi a disposizione, dall’APP realizzata nel Lazio al FSE dell’Emilia-Romagna.
Questi elementi saranno le direttrici sulle quali proseguire nelle innovazioni avviate, considerando che il digitale cresce quando si modella insieme al cambiamento della pratiche comunicative e organizzative.