“Pronto, chiamo da Lepida per conto del Comune e dell’Azienda USL di Bologna. È lei la signora…?”. Comincia così una delle tantissime telefonate che le operatrici di e-Care, le persone del Welfare Digitale e i volontari di associazioni del Terzo Settore stanno svolgendo in queste settimane a oltre 4.000 anziani fragili - in grande maggioranza donne - della provincia di Bologna.
In pochi minuti si tocca la realtà dell’impatto sulla vita quotidiana delle persone generato dall’emergenza Coronavirus: paura e speranza, incredulità e responsabilità, solitudine e voglia di reagire. Gina, Oreste, Albertina, Luigia, Pietro, Olga, Maria… tante storie che si intrecciano con quelle dei figli e delle figlie o dei nipoti - i loro caregiver - che portano la spesa o dei condomini che ti lasciano i fiori e addobbano con i palloncini colorati il piano dove vivi perché è il giorno in cui compi 100 anni, o dei badanti che scoprono che grazie al digitale si possono fare più cose. O di chi a 95 anni ogni giorno si collega a Internet per scrivere al figlio o chatta sui social con le amiche e le nipoti per sapere come stanno.
E da questa immersione nel quotidiano nascono nuove idee: si organizza un percorso di alfabetizzazione a distanza per i caregiver, si mandano in onda su LepidaTV corsi per usare il digitale, si raccolgono contenuti autoprodotti che si mettono a disposizione sul portale di Bologna Solidale. Si costruisce una nuova idea di domiciliarità: colmare quelle giornate spesso troppo vuote con nuove modalità di socializzazione, con interessi e hobbies, magari riscoperti dopo decenni, che si possono coltivare proprio grazie alle tecnologie digitali. Con una nuova idea di servizio, un nuovo modo di intendere il “citizens by design”: che se funziona per chi è più fragile, funziona per tutti. E allora si aggiunge un’altra parola - sempre inglese: by default. Una parola spesso associata a negatività (default = fallimento), ma che invece aggiungendo “by” diventa “automaticamente”, “sin dall’origine”. Quindi servizi digitali progettati sin dall’origine per rispondere ai bisogni dei cittadini a partire dai più fragili. Una nuova sfida che si nutre della conclusione di tutte le telefonate: “grazie, grazie davvero, a presto, ci conto, sa?”.