Durante i lunghi secondi del terremoto del 2012, alcuni apparati della Rete Lepida divennero irraggiungibili e il traffico di dati si interruppe. Lo stiramento del suolo aveva anche stirato la fibra, che dopo poco riprese la funzionalità. In questo periodo di
emergenza Coronavirus non si parla invece di irraggiungibilità, ma di riduzione del traffico, fortissima.
Nella scorsa Newsletter i numeri relativi alle scuole, i numeri del traffico generato sulla Rete Lepida dalle più di mille scuole raggiunte sul territorio regionale, raccontavano di un sistema che viaggiava a pieno regime. In queste ultime settimane i numeri raccontano una riduzione media del 90% del traffico: è l’effetto della chiusura delle scuole che la Rete registra in modo asettico, insieme al calo del traffico istituzionale che nelle ultime settimane viaggia intorno ai 6Gbps di picco verso l’esterno. Per contro, la progettualità regionale trova un riscontro alla visione alla base delle scelte dello scorso decennio nell’aumento del traffico degli Operatori TLC che usufruiscono della Rete Lepida.
In questo momento di crisi, in cui la connettività è un correttivo e un prodotto dei contatti che si stringono globalmente, il traffico complessivo della Rete Lepida rimane costante, anzi cresce. E Lepida è impegnata ad analizzare le situazioni in cui risulta possibile rendere disponibili anche le risorse non utilizzate dalla PA. Quantitativamente, il traffico di picco su una direttrice
importante come quella nazionale di Milano si sposta nell’ultimo periodo da poco più di 10Gbps a 12Gbps. E da un’analisi del
traffico nel suo complesso, non è una sorpresa trovare che le destinazioni più richieste sono Facebook, Google, Netflix e
Amazon: è il traffico della popolazione della regione, veicolato attraverso gli Operatori TLC ai cittadini, un importante segno
del contributo che la nostra Rete dà al suo territorio.