Nel 2025 vi saranno quasi 3 milioni di anziani con limitazioni funzionali che diventeranno quasi 4 milioni nel 2045, con un aumento del 50% rispetto al 2013: già solo questo dato, elaborato da una ricerca dell’AUSER presentata in occasione del Caregiver Day svoltosi a Carpi l’11 Maggio, fornisce la misura di crescenti bisogni di cura a cui caregiver e servizi fanno sempre più fatica a rispondere.
Promosso da Regione EmiliaRomagna, Unione Terre d’Argine e Consorzio Anziani e non solo, nell’ambito del mese dedicato ai caregiver, l’incontro ha messo al centro se e come le tecnologie digitali possano supportare politiche e azioni per dare cura in una nuova dimensione di domiciliarità. Sono state presentate soluzioni innovative realizzate in diversi ambiti: dall’uso dei servizi di geolocalizzazione per favorire iniziative dedicate ad anziani fragili all’esperienza del Verbano-Cusio-Ossola con l’avvio di un fondo di fundraising e di una piattaforma digitale di condivisione all’esperienza di domiciliarità teleassistita dei Centri per per l’adattamento dell’ambiente domestico di Reggio Emilia. Lepida ha presentato due azioni in corso: il servizio e-Care svolto per le Ausl di Bologna e Ferrara, che vede un significativo aumento di utenti già nei primi mesi del 2019, e il pacchetto di servizi digitali disponibili in ambito welfare utilizzando le credenziali SPID. In particolare è stato illustrato come la possibilità di usare servizi esclusivamente per via digitale tramite SPID - dalla domanda per usufruire dei permessi previsti dalla legge 104 all’APE social per i caregiver al Fascicolo Sanitario Elettronico - possa essere un efficace modo per ridurre spostamenti, evitare code e attese, conciliare meglio i tempi di vita, di lavoro e di cura.
Dai dati di AUSER emerge, infine, un’ulteriore emergenza: l’abitazione, che nella gran parte dei casi non è a misura di anziano. Anche su questo aspetto le tecnologie digitali - in particolare l’IoT - possono offrire nuove risposte a partire da edilizia pubblica e social housing.